Lapide commemorativa: Bollettino della Vittoria Italiana
Artefact #: 808
ALI03


In 1924 on the hill of Monte Berico in the Victory Square, whose name is due to the victory of the First World War, Benito Mussolini inaugurated a commemorative plaque which was engraved with the Victory Bulletin of November 4, 1918. The Victory Bulletin is the official document with which General Armando Diaz announced the surrender of the Austro-Hungarian Empire and the Italian victory in the First World War. The marble tombstone measures approximately 200cm x 165cm, and it is the same as those found in all the Italian comunes. It was erected in this area for the sacredness of the place, close to a Sanctuary, and because it overlooks all the mountains where the First World War was fought.

"SUPREME COMMAND
IV NOVEMBER 1918
The uninterrupted and very bitter war against Austria-Hungary which, under the towering leadership of S.M. the King- Commander supreme – was begun by the outnumbered and outgunned Italian army on the 24th of MAY 1915 and conducted with unwavering faith and tenacious valor for XLI months, until won.
The massive battle, that started on the 24th of October and engaged 51 Italian, 3 British, 2 French, 1 Czech-Slovak divisions and 1 American regiment against 73 Austro-Hungarian divisions has ended.
The lightning fast and daring advance of the XXIX Army Corps toward Trento, that blocked the retreating enemy armies of Trentino overwhelmed to the west by the troops of the VII Army and to the east by those of the I, VI, and IV Armies yesterday caused the total collapse of the opposing front.
From the Brenta to the Torre the irresistible momentum of the XII °, the VIII, the X Armies and the cavalry divisions is driving drive the fleeing enemy further and further back.
S.A.R. the Duke of Aosta is rapidly advancing across the plain at the head of his Invitta
III Army yearning to return to the positions it has already gloriously conquered
and has never lost.
The Austro-Hungarian army is annihilated: it suffered very serious losses in the fierce
resistance in the first days of struggle and during the pursuit, it has lost very large quantities
of every kind of material and almost all contenta of its warehouses and deposits, so far it has left in our hands about 300,000 prisoners with the whole General Staff and no less than 5000 guns.
The remains of what was once one of the most powerful armies in the world are retreating in disorder and without hope from the valleys they descended with proud confidence.
ARMANDO DIAZ"

Sulla collina di Monte Berico a Vicenza, nel piazzale della Vittoria. Il Bollettino della Vittoria è il documento ufficiale con cui il generale Armando Diaz annunciò la resa dell’Impero austroungarico e la vittoria italiana nella prima guerra mondiale. La lapide di marmo misura circa 200cm x 165cm, ed è uguale a quelle presenti in tutti i municipi d’Italia. Fu collocata proprio in questo luogo perché è luogo sacro per il Santuario e perché da qui si dominano tutti i monti dove è stata combattuta la Prima Guerra Mondiale.
“Comando Supremo, 4 Novembre 1918. La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte 51 divisioni italiane, 3 britanniche, 2 francesi, una Czeco-Slovacca e un reggimento americano, contro 73 divisioni austroungariche, è finita.
La fulminea arditissima avanzata del 29° corpo d'armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale del fronte avversario.
Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, dell'VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.
Armando Diaz”


 
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